Dunque, la farina ce l’ho, l’uvetta, i pinoli, il lievito… sì. Gli ingredienti ce li ho tutti. L’uvetta non mi piace tanto, ma non si possono fare le frittelle senza l’uvetta. Dunque, proviamo a fare le frittelle di castagne. Ho sempre detto

Dunque, la farina ce l’ho, l’uvetta, i pinoli, il lievito… sì. Gli ingredienti ce li ho tutti. L’uvetta non mi piace tanto, ma non si possono fare le frittelle senza l’uvetta. Dunque, proviamo a fare le frittelle di castagne. Ho sempre detto
Cresce, ma è piccolo, schiacciato lì da quella rete arancione che non si capisce se lo protegga o lo imprigioni dentro quella minuscola zolla. Eppure hanno tentato in ogni modo di conservargli quel territorio così vasto ed esteso, quel prato immenso, quel
Caldo è caldo! Tutti a fare statistiche sul giugno più caldo del secolo, del decennio, ma, in ogni caso, fa caldo e non riesco a far niente… no…ci riesco benissimo: non concludo niente. La doppia negazione mi imbroglia sempre: non so mai
Se eravate in città ve ne sarete senz’altro accorti anche voi. Dalle 11 in poi è scattato qualcosa, venerdì. Anche gli altri anni, forse non il 7 giugno come quest’anno, ma più o meno attorno a questa data, scatta un fenomeno stagionale:
Beh, se devo essere sincera sono un po’ stanca di queste stagioni che di giorno in giorno cambiano idea sul che fare: piovere, tirare vento, cuocere del sole, coprire il cielo di nuvole peraltro bellissime, ma da cui non si sa cosa
Lo vedo d lontano, mentre sul sentiero cammino in direzione di Occhiobello. Ci sono altri segni all’intorno, di inchiostro blu, su alcuni alberi e sulle panchine, e forse ingenuamente penso segnalino ad addetti ai lavori possibili future manutenzioni o piante malate da
Era nata il 21 a primavera. Non ho mai saputo leggere poesie, non mi sono mai educata a farlo. Ma questo incipit mi aveva da subito fatto fermare. Io, che quando leggo devo andare avanti, avanti di corsa per capire situazioni, azioni,
…e dopo pochi giorni i pruni sono fioriti. Comincio alla mia tenera età a capire la lezione dei miei nonni contadini che leggevano i segni delle stagioni, i segnali propizi per compiere questa o quella operazione ed avere raccolti un po’ più
Ecco, ci siamo. Adesso è proprio primavera. Non c’è stato ancora l’equinozio, ma l’aria e la luce sono diverse, già da qualche giorno. Non vedevo l’ora di trovarle. Il colore, la dimensione, da sempre mi catturano. Sono anche andata a cercare tra
La campana d’ingresso è suonata, i ragazzi sono tutti on-line. Durante la prima ora di lezione si compie il backup e ripristino al più recente salvataggio eseguito durante l’ultima ora di lezione del giorno prima, operazione non sempre pianificata e condotta al
Due giorni e mezzo in un’altra città, dove abita nostro figlio. Ci andiamo, ogni tanto, ma poche volte ci fermiamo a dormire. Sono tornata a casa entusiasta, come ogni volta, per quello che scopro, che vedo, che trovo, anche cose tristi, che
Sono trascorsi, tra la routine delle faccende domestiche, gli impegni pomeridiani delle bambine, pasti, sonnellini, quando possibile giro al mercato in piazza Fontanesi e prima che arrivasse il gelo uscite al parco. Quattro mesi al passo con i tempi dei più piccoli,
Ho addobbato il mio albero di natale con stelline di pasta di sale. Non la facevo da molti anni, ma quest’anno me ne è tornata la voglia. Palline di vetro rosse, nastrini di seta dello stesso colore, piccoli led lampeggianti e stelline
Il solito giro, pane e giornali, dopo aver attraversato il parco. Il muschio verde e fresco su Occhiobello, le foglie cadute di un giallo brillante perla recente pioggia che riflette la luce radente, le ombre lunghe dei tronchi su macchie di sole nell’erba:
Google Earth mi fa vedere tutta la città dall’alto. Se mi avvicino entro nei cortili di palazzi che non sapevo avessero interni così grandi e verdi. In alcune strade mi avventuro trascinando un omino giallo che mi fa camminare tra negozi, vetrine,
Sembrano un girotondo, un po’ bislungo come quello dei bambini che giocano a tirarsi di qua di là dopo due o tre giri ordinati. A guardarlo bene però è come un triangolo, rettangolo per la precisione. Novanta gradi precisi e via Wybicki
Domenica mattina. Ultima luce di settembre. Una voce mi accoglie all’ingresso del parco. È una voce inconfondibile, di un bambino del mio gruppo l’ultimo anno che ho lavorato al nido. La riconoscerei tra tante altre. È una voce eccitata e divertita, ma
Bookcrossing?
Mi piace attraversarlo, quel piccolo parco. Non devo attraversarlo: voglio, scelgo di farlo. In tutte le stagioni. Perché è piccolo, discreto, accogliente, silenzioso, sospeso nel tempo che lo trasforma e in quello spazio che si trasforma. Ed è anche senza nome, anche